La Collezione Mainetti rende noto uno studio sulla statua “Grande Dea Madre Sorgente”, con il suo forte riferimento alla vita, oggi particolarmente necessario. Nota come Matilda, è un esempio di figura cicladica appartenente alla cultura di Saliagos, esposta in passato al Metropolitan Museum di New York 28 maggio 2020. La Collezione privata Mainetti sceglie di rendere noto un testo della studiosa Arielle Brodkey sulla sua statua “Matilda”, così affettuosamente denominata. Simbolo di rinnovamento, di fecondità e di procreazione, l’opera Grande Dea Madre Sorgente si pone oggi come un riferimento davvero di grande attualità. Esposta dal giugno 2013 al giugno 2015 al Metropolitan Museum di New York come raffinato esempio di figura cicladica appartenente alla cultura di Saliagos, risale al V millennio a.C. ed è alta 11,4 centimetri. L’opera attualmente si trova a New York ed è stata acquistata da Paola Mainetti sul mercato antiquario statunitense. Oltre a rintracciare l’origine della statua, il testo fornisce anche un’ampia panoramica storica e geografica sugli idoli cicladici e sulla cultura di Saliagos. Questa che oggi è una piccolissima isola greca tra Antiparos e Paros, è stata protagonista di una cultura neolitica di grande importanza archeologica. La studiosa conferma che le statuine rappresentano gli idoli della Grande Dea Madre, simbolo della fertilità della terra, della fecondità, la cui prosperità fisica era richiamo al benessere. Rilevano i collezionisti Paola e Valter Mainetti: “Matilda, che ci ha colpiti per la sua nota di umanità e dolcezza, ed è un simbolo importante per epoche come la nostra in cui la forza incontrollabile della natura e la paura per il futuro richiedono idee forti e positive, proprio come lo è stata per il momento storico in cui fu concepita”. Scolpita nel marmo con grande forza e vigore, pur nell’apparente semplicità dei tratti incisi, è caratterizzata da forme voluminose delle cosce (steatopygous) che incorniciano la zona pubica fino alle caviglie; i piedi sono larghi e corti dalla forma astratta e le braccia sono piegate sotto al seno morbidamente reso. Dalle spalle quadrate emerge il collo piuttosto maschile che sostiene il volto inclinato, piatto e ovale privo di tratti facciali, tranne che per la sporgenza centrale ad indicare il naso. Sono pochi gli esemplari con la stessa qualità estetica e formale, con la stessa nitidezza di incisione.
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