GUIDO RENI
(Bologna 1575-1642)
La Vergine in preghiera
Olio su tela
50 x 40 cm
Eseguito nel 1627 ca.
Un dipinto dal forte impatto emotivo che va collocato cronologicamente nel periodo della piena maturità artistica del grande maestro bolognese, quando il Reni si specializzò nella realizzazione di questi piccoli dipinti da culto privato, nei quali i protagonisti erano immersi in un ambiente vuoto e rarefatto, per portare lo spettatore a concentrarsi interamente sull’aspetto devozionale dell’opera. Concetti espressi anche nello studio che Denis Mahon ha condotto su questo dipinto che lui data con precisione al 1627, anno di un breve soggiorno romano del Reni, quando venne chiamato dall’ambasciatore spagnolo per eseguire una Immacolata Concezione destinata all’Infanta di Spagna (ed oggi al Metropolitan Museum di New York) con la quale il presente dipinto è fortemente in relazione.
C’è in effetti, una stretta analogia tra il modello della Madonna sviluppato da Reni per quella tela monumentale e il dipinto appartenente alla Fondazione. Considerata quindi l’importanza della commissione spagnola, questo modello di Vergine dovette riscuotere un successo tale da indurre il Reni a replicarlo anche in formato più ridotto.
Nel suo studio Denis Mahon mette in risalto i toni luminosi e il colore smaltato che caratterizzano la Vergine in preghiera e ne fanno un prototipo di quel gusto delicato e ipersensibile che rese il nome di Reni famoso ed emblematico per tutta la cultura pittorica del “classicismo barocco”. Con opere come queste Reni consacrò il suo nome nella storia dell’arte quale rappresentante di uno stile destinato a irraggiare profondi influssi anche nei secoli successivi.