Scena di genere presso la Colonna Traiana

by admin fsg

GIACOMO VAN LINT (Roma 1723-1790)

Scena di genere presso la Colonna Traiana

Olio su tela
73,5 x 98,5 cm
Eseguito nel 1770 ca.

Una carrozza con cavalli in fuga e vetturino disarcionato nei pressi della Colonna Traiana, che si erge meravigliosa nella sua interezza. È il curioso soggetto di questo dipinto databile intorno al 1770, opera di Giacomo Van Lint.

Questa tela è difatti assai rappresentativa dell’attività dell’artista, in quanto vi sono tutte le sue maggiori peculiarità, come un’accorta tecnica analitica, la pennellata nitida e soprattutto una suggestiva teatralità di base che contraddistingue ogni sua opera. Elemento quest’ultimo che qui è espresso dall’ambientazione notturna della scena. Giacomo Van Lint non fu un pittore molto prolifico, di lui infatti sono note solamente una quarantina di opere. Apparteneva però ad una dinastia di artisti di origine fiamminga: il padre Hendrik fu un celebrato vedutista, allievo e sodale di Gaspar Van Wittel a Roma, dove vi si era trasferito in gioventù da Anversa, mentre il nonno, Pieter Van Lint, anch’egli pittore, operò principalmente nelle Fiandre.

Giacomo inizialmente seguì il genere artistico del padre, riuscendo però a crearsi una personalità pro- pria che si esprimeva specialmente nella scelta dei soggetti da lui maggiormente raffigurati come piazza Navona, il Quirinale, piazza del Popolo e Castel Sant’Angelo, e nel taglio particolare che riusciva a dare a queste vedute. Si dedicò inoltre a numerosi scorci dei ponti sul Tevere, e dei monumenti della Roma antica, a differenza del padre che, pur realizzando alcune vedute cittadine, prediligeva principalmente i paesaggi rurali. In alcuni paesaggi costieri realizzati, lo stile di Giacomo è talmente vicino a quello del padre che solo grazie alla presenza della firma era possibile arrivare ad un’attribuzione certa. Dopo la morte del genitore, che sui dipinti soleva accompagnare la propria firma dall’appellativo “lo studio”, Giacomo assunse lo pseudonimo di “Monsù Studio” per portare avanti una sorta di eredità morale del padre e creare una continuità artistica, divenendo celebre soprattutto fra i collezionisti stranieri, come dimostrato oggi dalla presenza di molte sue opere in raccolte europee e in particolare britanniche.