Statuine raffiguranti cervidi
Bronzo fuso e cesellato
Misure varie
I millennio a.C.
Ricco gruppo di esemplari in bronzo di statuine raffiguranti cervidi appartenenti all’antica civiltà di Amlash, conosciuta grazie alla cultura materiale venuta alla luce nelle province odierne di Gilan e Mazadaran, nell’Iran settentrionale vicino alle coste del Mar Caspio e risalente alla fine del II millennio a.C. Dalle testimonianze archeologiche si può ricostruire un’attività artigianale altamente qualificata che produceva oggetti ceramici e in bronzo, ispirandosi ai temi della natura e in modo particolare agli animali.
Queste statuine in bronzo fuso e poi cesellato, presentano le sembianze di cervidi con corna variamente sviluppate e molte hanno un anello di sospensione sul dorso, che fa dedurre il loro uso di pendenti ornamentali. Interessanti sono anche i tre rithon terminanti con protome di animale di diversa misura e, infine, due spilloni decorativi: uno presenta una sfera piena con cervide e punta arrotondata, l’altro sempre con parti in bronzo curve che si incontrano, sulla cui sommità appare una testa di ariete. Tali elementi, anche molto pesanti, erano usati per fissare i lembi di stoffa delle vesti prima dell’invenzione delle fibule.
L’essenzialità della rappresentazione di queste figure e la vicinanza dell’uomo di Persia del I millennio a.C. al mondo della natura sono elementi certi. Ancora da capire è il vero utilizzo di queste statuine se semplicemente rappresentazione del reale o più probabilmente emblemi di idoli religiosi, raffigurazione di forza e virilità. Non bisogna dimenticare che i membri maschi della cultura di Amlash, ad esempio, indossavano sulle loro cinture le figure di cervo con le loro potenti corna, come emblema di forza e virilità. Il mondo della natura e gli animali erano rappresentazioni evidenti della potenza e dei misteri del divino e, quindi, queste statuine divenivano metaforicamente elementi propiziatori alla forza, alla fertilità, alla prosperità.