Statua femminile panneggiata, tipo c.d. Abbondanza Grimani
Marmo bianco
Alt. 58 cm
II d.C.
Statua femminile panneggiata con lungo chitone manicato e apoptygma dalle numerose pieghe che si addensano ad evidenziare le forme del corpo del seno lasciando scoperta la spalla sinistra; un mantello di stoffa (himation) più pesante copre la spalla sinistra, scende sul braccio fino al gomito e avvolge la figura quasi all’altezza della vita, ricadendo sul davanti con un lembo di forma triangolare. Mancano entrambi gli avambracci e la testa di cui resta il foro del perno per l’inserimento. La ponderazione è di evidente derivazione policletea nell’alternarsi della gamba destra flessa e scartata con il movimento del busto e della testa verso sinistra. La figura rientra nella produzione delle figure femminili panneggiate rappresentanti divinità che trovano suddivisioni tipologiche in base alle varie differenze nella ponderazione, nel movimento delle braccia e nella scollatura della veste. Il piccolo formato della nostra statua riproduce un tipo noto e celebre con uguale attenzione alla resa formale. L’esemplare vicino alla nostra opera per ponderazione e per la spalla sinistra scoperta è la celebre Hera Borghese che però si differenzia per avere il braccio destro alzato lateralmente a sostenere un lungo scettro. Pertanto per la posizione delle braccia entrambe accostate al bacino ed evidentemente flesse bisogna guardare alla scultura greca di età classica, la cd. Abbondanza Grimani (Venezia, Museo Archeologico Nazionale), datata alla seconda metà del V secolo a.C., che ricorda nello schema e insieme nello stile l’arte di Fidia o del suo discepolo, Alcamene. Ancora molto vicino al nostro esemplare per la morbidezza del panneggio, la ponderazione e il naturale ancheggiamento del bacino, sono gli esemplari di figure panneggiate che rientrano nel tipo Syon House – Monaco. Pertanto la statua in esame trova sicuramente rispondenza nell’ampia produzione di figure femminili panneggiate di II secolo d.C., derivate dall’arte greca fidiaca del V secolo a.C., mutuandone alcune caratteristiche tipologiche in un insieme armonico.