Ritratto maschile monumentale (Druso minore?)
Marmo bianco
Alt. 30 cm
Prima metà I d.C.
La testa-ritratto, rivolta leggermente a sinistra, mostra un uomo in età adulta di dimensioni poco superiori al vero. Il volto presenta capelli pettinati in avanti sulla fronte con una forcella sopra l’occhio destro e brevi basette davanti alle orecchie; gli occhi sono incorniciati da grandi, ben definite, palpebre superiori semilunate e palpebre inferiori quasi orizzontali, ponendosi in risalto con il resto volto. Colpisce in particolare il modo in cui la calotta cranica sembra gonfiarsi su entrambi i lati, un’impressione ulteriormente esaltata dall’evidente restringimento del viso verso il mento arrotondato e con solco centrale. Il fatto che la zona dietro le orecchie non sia scolpita e la volta cranica sia più grossolanamente lavorata, suggerisce che la statua per la quale sia stata progettata, fosse destinata ad una nicchia. Presenta alcune fratture sul sopracciglio sinistro, sul naso e gran parte della bocca.
Per il tipo di pettinatura e il trattamento nella resa scultorea il ritratto può essere datato nel I secolo d.C. in età augustea e vicino ai ritratti imperiali. Le dimensioni superiori al vero spingono la ricerca a rintracciare delle somiglianze con la ritrattistica dei protagonisti della famiglia Giulio Claudia. Una buona somiglianza si riscontra con il ritratto di Druso Minore, figlio dell’imperatore Tiberio e della sua prima moglie Vipsania, generale dell’esercito romano che non assunse la carica imperiale poiché Augusto impose, in linea di successione dopo Tiberio, il figlio di Druso Maggiore, Germanico. Druso Minore, dal forte temperamento, riscosse numerosi successi sia in campo militare che politico e, infatti, si sono conservati alcuni importanti suoi ritratti.
Se confrontiamo il busto con paludamentum al Museo del Prado e il ritratto integro al Musée du Louvre con il nostro esemplare noteremo molte somiglianze. Infatti, notiamo la medesima forma della testa con leggero rigonfiamento ai lati, la frangia che viene avanti a ciocche leggermente ondulate e parallele, lasciando alle tempie lateralmente una leggera rientranza; la forma del viso si stringe verso il mento e le labbra, anche se con alcune mancanze, risultano sottili.
Quindi si potrebbe affermare che nel nostro ritratto molto forte è il ricordo del giovane generale Druso Minore, forse l’assimilazione al volto del giovane e coraggioso generale da parte di un privato, o si potrebbe ipotizzare che sia proprio un suo ritratto in una resa stilistica non di alta officina.