Ritratto maschile (Giulio Cesare?)
Marmo bianco
Alt. 27 cm
Fine I a.C. – I d.C.
Ritratto maschile che presenta una superficie abrasa e con concrezioni calcaree, qualche frattura e di restauro parte del labbro superiore e del sopracciglio destro. Uomo di età matura che ha notevoli somiglianze con i ritratti di Giulio Cesare: il volto è allungato dai lineamenti duri e spigolosi; gli occhi infossati con rughe laterali e sporgenti arcate sopraccigliari; altre rughe orizzontali sulla fronte indicano le riflessioni dell’uomo politico; la bocca serrata e piccola inquadrata dalle fosse subnasali. Altro elemento caratteristico è la pettinatura, formata da piccole ciocche che vengono in avanti verso l’ampia fronte e le tempie. Da notare la presenza del cercine con incisioni diagonali, che indica il comando e la sovranità.
Le fonti antiche come Velleio Patercolo, Plutarco, Svetonio e soprattutto Cicerone, ci narrano come fosse inviso al popolo che Giulio Cesare indossasse corone o diademi e come lui stesso respinse sempre pubblicamente la possibilità di indossarlo. Si può supporre che il ritratto sia stato realizzato dopo la morte del dittatore, quando venne divinizzato e ne fu istituito il culto. Un altro ritratto rinvenuto nell’antica Thera ricorda sempre il volto di Giulio Cesare ed ha il cercine.