Ritratto di Lucio Cesare
Marmo pario
Alt. 34 cm
Fine I a.C.
Il ritratto, in marmo pario a grana fine, si conserva integralmente e presenta una lavorazione notevolmente raffinata dall’intaglio elegante, preciso e attento nel riprodurre i dettagli fisiognomici caratteristici. La superficie in buono stato di conservazione presenta la patina leggermente abrasa, probabilmente per una precedente esposizione all’aperto, poche e leggere scheggiature.
Il giovane raffigurato, appartenente per le caratteristiche generiche fisiognomiche alla famiglia giulio claudia venne riconosciuto erroneamente come Gaio Cesare, ma in seguito ad un’attenta analisi e confronto con altre sculture è ormai condivisa l’opinione di poter riconoscere il volto dell’altro principe designato, Lucio Cesare. Caratterizzante è la forma della testa con capelli dalle morbide ciocche che dalla vertigine centrale si dipartono in avanti verso la fronte, che presenta quasi al centro la consueta forcella, così come in altri esemplari; come nei ritratti di Marcello e di Gaio, i capelli al di sopra della nuca sono pettinati in avanti verso il retro delle orecchie. Gli occhi dalle palpebre sottili sono abbastanza vicini e rientrano sotto l’arcata sopraccigliare; le labbra sono chiuse, sottili con leggera carnosità agli angoli.
L’età raffigurata nel ritratto dovrebbe essere intorno ai dieci anni. Esso rientra, quindi, nel Tipo I individuato da Pollini (in “The Portraiture of Gaius and Lucius Caesar”, New York 1987) così come il ritratto di Gaio, ed è collocabile cronologicamente negli ultimi anni del I a.C. Confronti possibili sono l’esemplare rinvenuto a Filippi nel 1933 e quello conservato presso il Cincinnati Art Museum, ma interessanti risultano anche le notevoli somiglianze con il ritratto di Lucio conservato nel Museo Archeologico di Aquileia, appartenente al Tipo II, raffigurante già un ragazzo intorno ai quattordici anni. Infatti, già nella scultura della Fondazione sono presenti quelle caratteristiche che torneranno nei ritratti successivi appartenenti all’età più adulta del giovane principe.
L’inquadramento cronologico è anche confermato da Megow (in “Kameen van Augustus bis Alexander Severus”, Berlino 1987, pp. 214-215), che colloca l’esemplare in esame nel 10 a.C. Importante è anche in questo caso il riferimento al gruppo realizzato nei primi anni del I secolo d.C. a Corinto dove sono raffigurati Gaio e Lucio, quasi ventenni, accanto all’illustre nonno. Spiccano nel confronto diretto con il volto di Gaio le caratteristiche fisiognomiche di Lucio: lineamenti più allungati, naso sottile, occhi non troppo distanti, labbra sottili con leggera carnosità agli angoli; la diversa posizione delle ciocche dei capelli che ricadono sulla fronte. Inoltre, nonostante le numerose incertezze, la presenza di entrambi i principi è stata riconosciuta lungo il fregio dell’Ara Pacis: ormai unanime è, infatti, anche il riconoscimento del piccolo Lucio sul lato nord accanto alla madre Giulia maggiore, che in parallelo con la processione del lato sud, apre la sfilata dei personaggi della casa imperiale in linea con Agrippa e Gaio.
Fondamentale è ancora una volta lo studio comparativo tra le varie sculture raffiguranti i due giovani principi svolto da J. Pollini, che li identifica e li divide in tipi distinti per età. La scultura è stata interesse di studio dal 1870, arrivando oggi anche nell’ultima analisi di Cadario (in “Augustus”, Milano 2013, p. 175) all’attribuzione certa del volto di Lucio Cesare e individuandolo tra i più bei ritratti del giovane principe conosciuto.