Ritratto del giovane Caracalla
Marmo pentelico
Alt. 19 cm
Fine II – inizio III d.C.
Ritratto di un giovane fanciullo realizzato in marmo greco pentelico e dalle fattezze ben delineate soprattutto nei dettagli del volto, mentre meno curata risulta la parte posteriore e superiore del capo, probabilmente non visibile. Da osservare che pur nelle fattezze infantili, presenta già uno sguardo austero, composto, autorevole. Con le caratteristiche pupille intagliate secondo l’uso presente tra la fine del II e poi nel III secolo in piena età Anoniniana, è stato riconosciuto da Andrea Pancotti, quale ritratto giovanile dell’imperatore Marco Aurelio Antonino Augusto, ma meglio noto con il soprannome di Cara- calla, figlio di Lucio Settimio Severo e Giulia Domna. Nato a Lugdunum in Gallia nel 188, a soli dieci anni ricevette per volere del padre la nomina di Augustus, incominciando così a regnare fin da piccolo, anche se ebbe effettivo potere solo alla morte del padre. Questo elemento giustificherebbe l’atteggiamento già quasi di comando di questo volto, che insieme conserva le gote paffute, le labbra piccole e carnose, il mento tondeggiante, indicative della sua età.
Sul capo indossa una corona, secondo Pancotti di alloro con piccole bacche, che confermerebbe l’identificazione di rango imperiale. In questi stessi anni dal 198 al 217 d.C. vengono emessi coni monetali di aurei e denari con il volto giovane di Caracalla di profilo destro cinto da corona di alloro. Negli esemplari conservati e conosciuti presenti nelle collezioni museali il volto di Caracalla appare di un’età più adulta e privo di corona di alloro, diversamente da quanto accade nelle coniazioni coeve.