Sponsorizzato il restauro di tre opere di particolare pregio storico e artistico della collezione dell’Istituto romano curata da Tommaso Strinati, che dirige il team di esperti Roma, 29 giugno 2020. Tre straordinari dipinti dell’Istituto Romano di San Michele verranno restaurati per essere esposti al pubblico entro il 2020 con il sostegno della Fondazione Sorgente Group di Paola e Valter Mainetti, sponsor unico del progetto di valorizzazione. Il progetto è stato promosso dall’Istituto Romano di San Michele e affidato alla direzione dello storico dell’arte Tommaso Strinati, curatore del patrimonio dell’istituzione romana di assistenza e beneficienza, fondata alla fine del Seicento. L’alta sorveglianza sui lavori è a cura di Roberta Porfiri, storico dell’arte dell’VIII Municipio presso la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Il laboratorio di restauro è stato allestito nel palazzo uffici dell’Istituto, parte dell’attuale sede progettata dall’architetto modernista Alberto Calza Bini nel 1934 a Tor Marancia, 9 ettari di area limitrofa al quartiere Eur, composto da 12 palazzine e una grande chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Nel palazzo uffici e nella chiesa è conservato ciò che resta del vasto patrimonio artistico dell’Istituto: circa due migliaia di pezzi tra dipinti antichi e moderni, sculture, grafica, arredi, oggetti d’arte applicata, fondi librari, documentari e fotografici. I tre dipinti inediti oggetto del restauro sono tra i più preziosi del patrimonio artistico dell’Istituto; sono di autori ed epoche diversi, e ciascuno con una specifica rilevanza. L’opera “San Giuseppe con Gesù giovinetto” è un olio su tela di Giovanni Baglione (1573-1643). L’autore, rivale di Caravaggio, aveva eseguito per la cappella di san Giuseppe al Pantheon a Roma una pala che è andata perduta. Quella in possesso della collezione del San Michele è l’unica copia conosciuta, nonché testimonianza del pregevole lavoro di Baglione. La tavola con “Sacra Famiglia, San Giovannino e due santi adolescenti” è attribuita da Tommaso Strinati a Carlo Portelli (1510 – 1574), grande maestro fiorentino manierista attivo a cavallo del XVI secolo. L’intervento, in particolare, riguarda il supporto ligneo e la ripulitura della splendida gamma cromatica dell’opera. Il terzo dipinto recuperato risale agli anni Venti. Si tratta della “Madonna del Cardo” di Emma Regis, allieva sconosciuta dell’artista Giulio Aristide Sartorio e degli ultimi anni di vita delle Scuole Arti e Mestieri del San Michele, quando l’Istituto era nella sua sede storica di Trastevere. “Ognuno di questi dipinti – rileva Strinati – ha una storia affascinante da raccontare. La pala di Baglione testimonia un passaggio chiave nella vita del maestro: l’abbandono polemico dello stile del Caravaggio in conseguenza della denuncia rivolta ad esso per calunnia. La tavola del Portelli ci riporta nella Firenze della metà del Cinquecento dominata dalla lezione di Michelangelo, Rosso Fiorentino, Andrea del Sarto. E’ un esempio del manierismo fiorentino, molto raro da trovare a Roma. Infine la Madonna del Cardo di Emma Regis riconduce invece a una sconosciuta donna dalle straordinarie doti pittoriche nella Roma degli anni Venti. E’ una figura sacra ma sensuale al tempo stesso ponendosi nei confronti di chi guarda con atteggiamento materno e inquieto come era nella vita Elena Sangro, la diva del cinema muto amata da D’Annunzio che si riconosce nei lineamenti della Vergine pensosa realizzati probabilmente sulla base di una lastra fotografica”. “Abbiamo deciso di sostenere la valorizzazione del patrimonio artistico del San Michele, un istituto particolarmente caro ai romani” – afferma Valter Mainetti che presiede la Fondazione Sorgente Group insieme alla moglie Paola. “Nella cittadella di Tor Marancia, mirabile esempio di architettura razionalista inserita nel contesto storico del quartiere Eur – sottolinea – vi è l’eredità di quello che l’Istituto ha dato alla città nei secoli, divenendo oggi un luogo di assistenza agli anziani. È importante contribuire a valorizzare una Collezione d’Arte frutto di secoli di storia, ancora offuscata da tante vicissitudini, e riportarla alla fruizione del pubblico”. “Dopo centoventi giorni di lavoro che ci hanno portato a mantenere un grado zero di contagio da Covid-19 e tutelare al massimo comunità degli anziani nella RSA – afferma Claudio Panella, segretario generale dell’Istituto Romano di San Michele – la cultura è il motore che ci consente di ripartire recuperando l’identità dell’Istituto attraverso la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio storico artistico. Il sostegno della Fondazione Sorgente Group – sottolinea – è stato determinante per consentire il restauro di tre capolavori inediti della nostra collezione emersi durante la catalogazione iniziata nel 2018 ed è a mio avviso un modello di collaborazione tra pubblico e privato che potrà essere d’esempio per la tutela del patrimonio storico artistico del nostro paese”. Il team impegnato nel restauro terminerà il lavoro a fine 2020. Oltre al curatore Tommaso Strinati, ne fanno parte Daphne De Luca (docente in Conservazione e Restauro dei manufatti dipinti su supporto tessile all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), e le giovani restauratrici Veronica Soro e Silvia Fioravanti.
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Istituto Romano di San Michele: la Fondazione Sorgente Group valorizza tre dipinti inediti
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