GIOVANNI BOLDINI
(Ferrara 1842 – Parigi 1931)
Collezione di lettere e disegni
Inchiostro e matita su carta
Misure varie
Questa interessante raccolta di lettere e disegni testimonia una serie di corrispondenze che il pittore italiano di nascita, ma oramai parigino di adozione Giovanni Boldini soleva intercorrere con vari soggetti della quotidianità. La parte più interessante dal punto di vista storico artistico è senza dubbio quella relativa al rapporto con la Société Nationale des Beaux Arts di Francia, nell’arco di una ventina d’anni. Sono riportate le idee di Boldini su come voleva che fossero allestite le sue opere all’interno del Salon parigino nei vari anni. Ad esempio, in un dettagliato disegno per il Salon del 1911, intitolato “Boldini Salle 13” in rosso, l’artista disegna il suo progetto di allestimento di quattro ritratti femminili e una natura morta.
Seppur si tratti di schizzi veloci a matita, i ritratti sono riconoscibili, anche grazie agli appunti che Boldini lascia sotto ciascuno di essi. Da sinistra è riconoscibile una figura femminile a mezzo busto, accompagnata dalla scritta “Mlle M. de H.”, il ritratto di Mademoiselle Julia Helena Martinez de Hoy indicato da Francesca Dini nel catalogo ragionato dell’artista come: “Signora con stola e pelliccia scura” (Dini, 2007, nota n. 1046). Il secondo ritratto da sinistra, che riporta sotto la scritta “Mme FST” indica un dipinto di ubicazione ignota del 1911 conosciuto come “Ritratto di signora con una lunga collana di perle” e non si conosce l’identità della modella (Dini, 2007, n. 1032). Il posto d’onore centrale Boldini lo concede invece a Madame Guilliaume Vanderbilt, con un ritratto del 1910 a figura intera, in abito da sera e cappello a tesa larga, come indicatoci da lui con l’iscrizione “Mme G. V.” sotto al disegno.
Il penultimo schizzo è il celebre ritratto seduta su un divanetto della principessa Marthe-Lucille Bibesco, opera del 1911 e oggi in collezione privata. Boldini la indica amorevolmente come “Princesse B”. E per finire una natura morta, non meglio identificata. La raccolta di documenti include anche una serie di lettere su carta listata a lutto, con spessi contorni neri. Boldini fu l’ottavo figlio di una famiglia numerosa: erano ben tredici fratelli, alcuni dei quali morirono proprio nei primi anni fra il primo e il secondo decennio del Novecento. Questo spiegherebbe il perché della carta usata dal pittore per le sue corrispondenze.